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La carta Washi

Patrimonio culturale dell'Unesco dal 2014


La carta artigianale Washi* letteralmente è composta da 2 parole Wa = giapponese e Shi = carta.

La carta giapponese nasce dalla lavorazione del cosiddetto Kozo (gelso della carta) un arbusto tipico giapponese, ed è stata introdotta nel 610 da un prete buddista coreano. Si tratta di carta fatta a mano, di buona consistenza e resistenza dai molteplici utilizzi, veniva usata anche come supporto per gli scritti buddisti, per fare origami, per decorare lanterne, paralumi, paraventi visto la sua particolare trasparenza.

Usata fin dall'antichità all'interno delle abitazioni per la sua capacità di far filtrare bene la luce attenuandone l'intensità donando agli ambienti un'illuminazione soffusa.

Ci siamo innamorate subito di questa carta e di tutte le sue caratteristiche tanto da utilizzarla nella nostra serie di candele Syrma.



© 2013 by Kurotani Washi


*Prodotta artigianalmente in Giappone dal VII secolo e utilizzata dai monaci buddisti per scrivere i sutra. La carta Washi, letteralmente "carta giapponese", è una carta fatta di fibre di gelso. Nel 2014, l'Unesco inserisce il Washi sulla lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità.



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